Monastero e Chiostro

L’impianto originario dell’antico monastero olivetano di S. Bartolomeo si deve a un gruppo di confratelli Umiliati, una comunità dedita alla vita povera, operosa e devota stabilitasi nel Tredicesimo secolo nell’area esterna alle mura cittadine.

La congregazione benedettina del Monte Oliveto vi si insedia negli anni ’70 del Quattrocento e tra il Cinquecento e il Seicento dona alla struttura l’aspetto rinascimentale attuale, con due cortili, due chiostri e una vera da pozzo monumentale; in questi anni diviene uno dei più significativi complessi architettonici di Rovigo e del Polesine.

Soppressa l’attività conventuale in epoca napoleonica, l’edificio affronta passaggi di proprietà e varie destinazioni d’uso; nel 1844 la donazione al Comune di Rovigo da parte del privato Giacomo Giro lo destina a sede di opere assistenziali, una funzione che vi si mantiene anche per buona parte del Novecento, sino a un articolato e radicale recupero architettonico a destinazione pienamente museale nell’ultimo decennio del secolo.

Il percorso museale inaugurato nel 2001 si trova qundi a dialogare con un edificio ricco di storia e di testimonianze artistiche e culturali.